È inaccettabile che una persona per sfogarsi debba aspettare settimane, pagare 50€ ed essere ascoltata al massimo un paio d'ore. Tutto questo perché nessuno ha più tempo per vivere e per socializzare.

Non voglio sminuire il ruolo di psicologi e paicoterapeuti, né lo farò. Voglio solo fare dei distinguo: ci sono situazioni in cui è oggettivamente necessario un intervento professionale, ma in tanti, troppi casi, lo psicologo va di fatto a "supplire" in mancanza di amicizie. O perché queste proprio mancano, o manca il tempo per socializzare, comunicare.

A questo aggiungiamo la disponibilità, relativamente rarefatta e ovviamente il costo e abbiamo quasi degli amici a pagamento. C'è un problema di solitudine nel mondo e questa situazione ne è sintomatica.

Se in primis ciò che serve proprio nell'immediato è lo psicologo di base pagato dallo stato, poi tocca affrontare il problema più alla radice.

Da un lato bisogna agire sul fronte "tempo". Le persone devono vovere dignitosamente lavorando meno, potendo socializzare liberamente, potendo investire il proprio tempo negli affetti "secondari". Dall'altro si deve anche agire sulla mentalità divenuta ormai troppo egoista e orientata a sé stessi, mentalità che legittima l'abbandono degli altri, previa comoda etichettatura di tossicità. Sebbene non si debba toccare la legittimità di tale azione, è importante, a mio parere quantomeno denudare il re e dire le cose come stanno, denunciando i lati negativi di questo tipo do struttura mentale ormai troppo diffusa, che alimenta il dilagare della solitudine.

Insomma si deve agire sul pratico, si deve agire sul teorico.